11 novembre 2018 – Dal 14 novembre su Rai2 la settima stagione della serie con il poliziotto simpatico e imbranato creato da Carlo Lucarelli.   Tra le  guest star, Gianmarco Tognazzi,  Francesco Pannofino, Guè Pequeno, Serena Rossi, Paolo Calabresi.

Ai bambini piace perché sembra un fumetto, le donne lo trovano un imbranato fascinoso, i poliziotti lo apprezzano per l’umanità. A Giampaolo Morelli, che lo interpreta, l’ispettore Coliandro piace “perché oggi, da padre, so che è una serie che puoi vedere insieme ai figli”. Da mercoledì 14 novembre arrivano su Rai2 le quattro nuove avventure – dirette dai Manetti Bros. – che hanno come protagonista l’antieroe creato da Carlo Lucarelli. Simpatico, imbranato con le donne, vessato dai colleghi, Ray Ban e giubbotto di pelle, non è cambiato di una virgola. “È la ragione per cui la gente lo ama” sorride Morelli “ormai sono dodici anni che lo interpreto, lo conosco bene ma non posso dire che gli somiglio. Però posso dire che con gli anni le scene d’azione sono diventate faticosissime. Ho 43 anni, ho un’età. Si avvicina alle donne sempre nello stesso modo: è protettivo, tenerone. Le signore a prima vista ci cascano, dopo che l’hanno conosciuto bene, si chiedono: ‘Che ci faccio con questo qua?’

Secondo l’attore napoletano, anche il fatto di essere “un eterno single fa di Coliandro un uomo in cui riconoscersi, perché  prima restavi single a trent’anni, oggi si è single a tutte le età. È sempre più difficile incontrarsi e si ha sempre più paura d’innamorarsi e restare delusi”.  Anche in Coliandro come nella serie dell’ispettore Schiavone trionfa il politicamente scorretto. “Il pubblico apprezza chi è fuori dalle regole ma solo in apparenza, nei modi, perché sia Coliandro che Schiavone sono onesti. Coliandro resta se stesso – dice Morelli – anche in questa settima stagione sogna un incarico migliore, ma fa il tappabuchi. Cerca l’amore che difficilmente trova, gli spettatori s’identificano in lui perché prima di essere un poliziotto è un uomo”.

I casi sono sempre più incredibili, collabora con un affiliato della mafia giapponese e le sorprese non mancano: ingaggia una lotta corpo a corpo con Claudia Gerini, “che mena di brutto perché nella vita pratica il kick boxing. Ma la cosa più incredibile” racconta l’attore “è che mi ritrovo a dare un cazzotto a Iva Zanicchi, che interpreta una cattiva.

Fonte: https://www.repubblica.it/